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Come
sapete siamo da anni impegnati per promuovere l’uso della
bicicletta in città per gli spostamenti quotidiani. Negli ultimi
tempi alcuni avvenimenti hanno rinnovato la nostra attenzione in
merito.
In
un importante incontro a Milano con chi si occupa di ciclabilità e
mobilità dolce sia a livelli di base che a livelli istituzionali si
è parlato di come incidere sulla nuova stesura del Codice della
Strada (in corso da parte della Commissione governativa) e sulle
norme riguardanti la ciclabilità. Vorremmo soprattutto che i temi e
i criteri della Moderazione del Traffico abbiano finalmente il posto
che meritano nella legislazione nazionale, come già da tempo succede
in Europa.
Nello
stesso periodo si è parlato, sia a livello nazionale che locale,
della possibilità del ‘Senso
unico eccetto bici’,
con motivazioni contrarie molto pretestuose da parte di esponenti del
governo.
Il
21 settembre scorso, in occasione di EComobility e della giornata di
attenzione promossa dal Comune di Como, abbiamo ospitato gli amici
della FIAB (Federazione Amici della Bicicletta) di Milano, Varese,
Saronno, Lecco. Con l’occasione sono state raccolti un po’ di
nominativi di persone disponibili a fondare la sede FIAB COMO.
Con
questa comunicazione intendiamo estendere l’invito a tutti i
firmatari (nel tempo) di Biciamo, in modo da costituire un primo
gruppo di persone che si prendano in carico l’iniziativa.
Potete
dare una ‘preadesione’ o rispondendo a questa mail o su Facebook
aderendo al gruppo ‘Perchénon fondiamo la FIAB COMO?’
Vi
inviamo in allegato la lettera, stesa su invito della FIAB, al
Sindaco di Como e alla stampa riguardante il ‘Senso unico eccetto
bici’
Como
6 ottobre 2014
allegato:
Como settembre 2014
Oggetto: Codice della
strada e “senso unico eccetto bici”
Egr. Signor Sindaco,
sulla stampa nazionale di
sabato 6 c.m. si dava notizia di una presa di posizione del Ministro
alle infrastrutture Maurizio Lupi di contrarietà ad introdurre nel
Codice della Strada il cosiddetto "contromano ciclabile",
ovvero la possibilità di far circolare le biciclette nei due sensi
su strade a senso unico per gli altri veicoli.
Tale modifica,
avanzata da molti comuni e dalla FIAB (Federazione Italiana amici
della Bicicletta), allineerebbe l'Italia a molti paesi europei nei
quali, più che in Italia, la mobilità ciclistica viene
sistematicamente promossa e favorita: Francia, Belgio, Germania,
Svizzera, ecc.
Ovviamente il
"controsenso ciclabile" (ovvero il “senso
unico eccetto bici”) sarebbe applicabile solo ad alcune
strade, prevalentemente i centri urbani, e dovrebbe accompagnarsi ad
alcune condizioni e provvedimenti di moderazione e sicurezza del
traffico.
Gli oppositori a tale
modifica, già bloccata poche settimane fa da un emendamento di
Scelta Civica in sede di Commissione Trasporti della Camera, in
realtà non sono stati finora in grado di portare argomenti provanti
della presunta pericolosità di tale pratica se non le generiche,
pretestuose e umilianti argomentazioni che gli italiani sulle strade
sarebbero diversi dai tedeschi, francesi o svizzeri e fingendo di
preoccuparsi della sicurezza dei ciclisti, limitandone di fatto la
circolazione.
Le esperienze e le
rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, ma anche
di molte città italiane (Reggio Emilia, Bologna, Torino, ...)
attestano in realtà che l'introduzione del doppio senso ciclabile,
praticato con la dovuta intelligenza tecnica, non comporta alcun
aumento di incidentalità, spesso anzi si accompagna ad una sua
riduzione, e favorisce l'incremento degli spostamenti in
bicicletta.
Siamo quindi a
chiederle di unire la sua voce a quella degli amministratori di
Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, ecc. nel richiedere al
governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire
la circolazione urbana e quotidiana delle biciclette, compreso il
"senso unico eccetto bici" ,affinché anche in Italia
sia consentito alle amministrazioni comunali di adottare soluzioni
già ampiamente e positivamente sperimentate, superando ogni dubbio
interpretativo e anacronistiche resistenze.
Cordiali saluti.
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