domenica 18 dicembre 2011

Capolavoro del razionalismo o parcheggio? Buona la seconda.


Como, Casa del Fascio (G. Terragni, 1936), 18.12.2011.
Per segnalazioni: polizialocale.verbali@comune.como.it

martedì 13 dicembre 2011


Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera inviataci da Enzo Tiso per San  Fermo Democratica:

I media locali (in particolare espansione tv e corriere di como) in questi giorni hanno portato all'attenzione generale l'assurdità di una nuova strada prevista per raggiungere il nuovo ospedale. La vicenda viene però descritta come se fosse una battaglia intrapresa soprattutto da Lega Nord.
In realtà il problema è stato da anni (fin dalla sottoscrizione dell'accordo di programma nel 2003) sollevato da molti cittadini di San Fermo: gli stessi che avevano giudicato negativa dal punto di vista ambientale la collocazione dell'ospedale. Il gruppo di Sanfermodemocratica ha poi inserito l'opposizione alla costruzione di questa strada nel proprio programma elettorale nelle elezioni amministrative dello scorso anno.
Riteniamo  che la vicenda non debba essere usata solo per strumentali battaglie di carattere politico (in questo ultimo frangente tra Lega Nord e PDL) ma valutata soprattutto per i rischi (per l'ambiente e la salute) e per i controversi benefici.
Riteniamo pertanto essenziale un interveno da parte di gruppi ed associazioni che già si erano interessati degli aspetti ambientali, idrogeologici, urbanistici e viabilistici riguardanti la costruzione del nuovo ospedale.
Ci preoccupa poi che gli esponenti della Lega Nord, citati dalla stampa locale, prospettino "soluzioni alternative": quindi altre strade, se pur con tracciato diverso. Per noi l'unica  alternativa per migliorare il collegamento con il Sant'Anna passa solo attraverso il rafforzamento del trasporto pubblico.
Per vostra informazione inviamo quindi copia delle lettere inviate in Regione e alla Provincia (quest'ultima firmata dai gruppi di minoranza in consiglio comunale, compresa Lega Nord) che riassumono i punti essenziali della questione e copia della VAS elaborata dalla Provincia già nel 2009.
Siamo molto interessati al vostro giudizio e ad un eventuale vostro coinvolgimento, perchè si fatta finalmente una seria valutazione di impatto ambientale ed uno studio viabilistico oggettivo e per  sensibilizzare al problema la cittadinanza non solo di San Fermo.
Cordiali Saluti
per la segreteria di San Fermo Democratica
Enzo Tiso

mercoledì 30 novembre 2011

E' arrivato il Documento di Piano

C'è una buona notizia e una cattiva notizia, a proposito del PGT (Piano di Governo del Territorio) di Como. La buona è che è stato caricato sul sito del Comune di Como il Documento di Piano (link). Manca il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole, ma accontentiamoci. La seconda è che sfido chiunque a capire cosa c'è dentro i 48 file che lo compongono ... E pensare che c'è gente lì dentro pagata per fare questo lavoro.

venerdì 18 novembre 2011

Un Ticino ad ostacoli

Da una televisione civile di un paese civile.

Se i luoghi pubblici sono purtroppo una gimcana quotidianaTorniamo sul problema delle barriere architettoniche che rendono difficile la vita ai disabiliGimcana in carrozzelladi Igor Staehli e Fabio Pellegrinelli
TSI LA 1 - Venerdì 18 novembre, ore 21.05Patti chiari
Hanno 13 e 14 anni vivono nel Mendrisiotto e non possono accedere al centro giovanile del loro paese. Il motivo? Sono entrambi su una sedia a rotelle. Un caso clamoroso che nessuno vuole, può o riesce a risolvere. Una vicenda fatta di burocrazia, disattenzione, complicazioni varie, giustificazioni incrociate, ma la sostanza resta quella: per i due ragazzi la struttura giovanile è off limit. Un caso da cui Patti chiari è partito per iniziare un percorso a ostacoli nella Svizzera italiana. A guidarci due persone in sedia a rotelle costrette ad affrontare la loro gimcana quotidiana tra gradini invalicabili, rampe con pendenze da brivido e porte che non si aprono. Ci avevamo provato già tre anni fa, e il risultato fu deludente. Oggi Patti chiari torna alla carica anche perché incombe una scadenza importante: entro il 1° febbraio 2012 in Ticino tutti gli edifici pubblici dovranno eliminare le barriere architettonicheche rendono difficile la vita dei disabili. Ma qual è la situazione a pochi mesi da questa scadenza? Dai palazzi comunali alle preture, dalle sedi della polizia agli uffici cantonali il Ticino accusa ritardi preoccupanti, per non parlare di vere e proprie situazioni imbarazzanti che evidenziano la scarsa attenzione rivolta al problema. E poi ci sono i monumenti storici. Spesso beni protetti a beneficio di tutti i cittadini che possono visitarli. Ma anche qui c’è qualcuno che resta escluso. Ma è mai possibile che chi è su un sedia a rotelle non possa accede alla più importante chiesa del cantone, o non possa visitare un monumento dichiarato patrimonio dell’umanità?  Il racconto in immagini del Ticino a ostacoli e la protesta dei cittadini in sedia a rotelle che nello studio di Patti chiari incontrano le autorità comunali e cantonali.

RSI LA 1 - Venerdì 18 novembre, ore 21.05
Patti chiari



l racconto in immagini del Ticino a ostacoli e la protesta dei cittadini in sedia a rotelle che nello studio di Patti chiari incontrano le autorità comunali e cantonali. 
www.rsi.ch/pattichiari
Magazine dell’Informazione RSI
No. 131 – venerdì 18.11.2011
Ore 21.05 – durata 60’
REPLICHE
LA 1 sabato 19.11.11 alle 10.50
LA 2 mercoledì 23.11.11 alle 12.00
Il pubblico ha la possibilità di partecipare al dibattito sul sito www.rsi.ch/pattichiari o di telefonare alla redazione il venerdì, durante la diretta in generale, per segnalare le proprie testimonianze componendo lo 0848 03 55 55

sabato 5 novembre 2011

Mobilità e ambiente. Incontro con i candidati alle primarie del centrosinistra. Riflessioni

Riprendo e metto nero su bianco le riflessioni fatte all'incontro di Lora del 4 novembre 2011:

1 Partecipazione: L'articolo 1 dello Statuto della Città Possibile di Como cita i termini 'Ecologia urbana e cittadinanza attiva'. Siamo nel 1994 e, quando nessuno ancora ne parla, l'associazione sperimenta sul campo la 'partecipazione', lavorando soprattutto con i bambini nelle scuole sui loro spazi, i cortili e i giardini delle scuole, riprogettandoli insieme e realizzando le idee con l'aiuto di genitori e insegnanti. Stessa esperienza, ad un livello più esteso, con il Ponte dei Bottini e il Parco della Valle del Cosia. Ovvero la partecipazione dal basso. Successivamente la nostra esperienza passa attraverso Agenda 21, il primo esperimento di partecipazione 'istituzionale', ricordo che nasce dalla conferenza di Kyoto e dalla carta di Aarlborg (a cui per altro aderisce anche Como, sindaco Botta). Sappiamo come è andata a finire: tutto l'appassionato e competente lavoro dei soggetti partecipanti, sfociato nelle 67 schede d'azione, affossato e messo nel cassetto da un'Amministrazione che in realtà non aveva nessuna intenzione di avviare reali processi partecipati. Poi arriva la nuova normativa urbanistica regionale e ognuno (in teoria) può dire la sua su PGT e Piani Attuativi attraverso le procedure di VAS. Ma qui il tiro si alza e chi può realmente partecipare? Grazie alle nostre competenze che nell'associazione riuniscono architetti, avvocati, sociologi e agronomi, riusciamo a fare proposte per il PGT, sotto lo slogan 'vogliamo una città da fiaba' sui nostri temi principali, il verde e il Parco Valle del Cosia, la mobilità dolce e la ciclabilità, i lavatoi comaschi e il tema dell'acqua. Ma ci fermiamo qui, perchè dopo la VAS dell'ex S.Anna, in cui riusciamo ad avere un certo seguito, non abbiamo più le forze e le possibilità di seguire tutte le VAS che si sono succedute sui Piani Attuativi in itinere. Allora la proposta è: ritroviamo nuove modalià di partecipazione dal basso, su temi locali.

2 Lungolago paratie ed esondazioni: concordo con tutto quanto è stato detto dai candidati, in particolare sulla rinegoziazione con Sacaim e con la Regione per portare a termine l'opera limitando i danni, e rimango della mia idea originale, quella della totale inutilità dell'opera idraulica (sì invece a un intervento leggero di riqualificazione della passeggiata) e rivendicando la 'poesia del lago in piazza', evento eccezionale che, come una forte nevicata, è una sorta di rivoluzione, blocca il traffico, porta il silenzio in città, e ci costringe a fermarci e riflettere sul nostro modo frenetico di vita. Un pensiero che può suonare romantico ma che vuole riportare al centro la natura e i suoi eventi. E, in fondo, un'esondazione non fa gravi danni, che comunque vengono ripagati dalle assicurazioni.

3 Mobilità e traffico: nei programmi dei due sindaci di centro destra c'era la volontà espressa di ridurre il numero di auto circolanti in città, ma tra il dire e il fare niente si è fatto, né in termini di trasporto pubblico né di mobilità dolce e ciclabilità, se escludiamo qualche timido intervento di Moderazione del Traffico realizzato dal mio amico Piero Lorini. Allora l'obiettivo deve essere sempre quello, riduzione graduale del numero di auto circolanti in città, anche in periferia, e sul come fare è stato detto bene dai candidati, con una politica della sosta rigorosa, con il potenziamento del trasporto pubblico, con l'estensione delle ZTL, con il favorire gli spostamenti in bicicletta. Ha ragione Guido Viale quando parla di 'morte dell'automobile' intesa per come la usiamo oggi, in modo stupido; e quindi dobbiamo smetterla di rincorrere una domanda sempre crescente, di spostamento e di sosta con l'auto (ho sentito un sindaco di un comune limitrofo dire “ dobbiamo fare i parcheggi di 3 metri per 6 perchè se no non ci stanno i SUV” … demenziale!) e renderci conto che non si tratta solo di inquinamento dell'aria e relativi danni alla salute ma anche di spazio rubato (soprattutto agli utenti più deboli della strada) e tempo rubato. E infine non dimentichiamoci il problema dell'incidentalità, che, seppure in lento miglioramento grazie ad auto più sicure e soccorsi più efficienti, fa ancora morti e feriti (il 75% in aree urbane) fra gli utenti deboli, pedoni ciclisti. E su questo tema c'è 'Visione 0', una politica complessiva che mette al centro la Moderazione del Traffico (sperimentata dalla Svezia, dalla Svizzera, e promossa in Italia dalla Città Possibile di Torino) che mira a ridurre a zero le cause dell'incidentalità così come si fa per il trasporto aereo o ferroviario.

Alberto Bracchi

lunedì 31 ottobre 2011

Castagnata 2011

mercoledì 19 ottobre 2011

A Como, con Mario Lucini, alla ricerca del PGT fantasma.....


Può un’associazione che ha tra i suoi obiettivi  
“comunicare  ai suoi abitanti (donne e uomini, adulti e bambini, giovani e anziani) gioia di abitare, piacere di appartenere a un luogo e a una comunità, possibilità reali di scegliere il proprio ritmo ….. diffondere questo messaggio culturale attraverso realizzazioni concrete che riguardino la sistemazione e la gestione di spazi verdi, il migliore uso delle aree scolastiche, la realizzazione di nuove condizioni di sicurezza e vivibilità nelle strade, la creazione di nuove occasioni di incontro e di convivialità. “   

essere indifferente alla costruzione-redazione del PGT della sua città?
No non può e a dimostrazione  che non può, la città possibile como ha  presentato nei termini e nelle modalità previste,  tre proposte
  • Interventi a favore della mobilità ciclistica
  • Istituzione del Parco della Valle del Cosia
  • Valorizzazione del sistema dei lavatoi comaschi
Data di presentazione: 28 settembre 2009 ….Da allora siamo stati in paziente attesa ben sapendo che un PGT non si forma dall’oggi al domani. A marzo 2011 abbiamo ascoltato con attenzione, durante l’incontro organizzato da Confedilizia ( qui il ns résumé)  le promesse del Prof. Paolillo che dava per imminente il completamento del suo lavoro ….” Entro due mesi il nostro lavoro sarà finito"…”
Maggio è passato, anche l’estate , siamo in autunno e cosa scopriamo? 
Scopriamo, da un articolo de La Provincia di Como che il PGT é stato stampato, é un libro e se vogliamo lo possiamo acquistare!
http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/238790_in_comune_il_pgt__fantasma_eppure_si_trova_in_libreria/
Cosa dire? Che il Prof. Paolillo, stanco di aspettare le decisioni del Sindaco, ha fatto un blitz e, da buon docente,  (é docente al Politecnico di Milano) ha pensato di  pubblicare.?.. e sia, ma non so se un fatto simile abbia al momento qualche precedente!
Mario Lucini, il paziente presidente della Commissione Urbanistica, ora tra i candidati alle Primarie del centro-sinistra di Como, ne  parlerà con Lorenzo Spallino, avvocato, docente di diritto urbanistico all'Università dell'Insubria, lunedì, ore 18:00  all'Osteria del Gallo,  via Vitani 16, Como.  
Possiamo mancare l’appuntamento? Direi di no!

martedì 13 settembre 2011

Gli scatti di Parada par Tucc 2011


Giovedì 15 settembre 2011 presso la Libreria Feltrinelli a Como

La mostra che racconta in 60 scatti la Parada par Tucc 2011

Alle 18.30 aperitivo di inaugurazione, a seguire spettacoli di giocoleria, arti di strada, dj set.
Parada Par Tucc e un progetto artistico-sociale che utilizza arte e creatività come elementi di unione e aggregazione. Un percorso partecipato e fondato sui valori della gratuita, libertà ed ecologia che prende vita da una serie di laboratori artistici gratuiti offerti alla cittadinanza e trova la sua espressione in una sfilata cittadina. E' un'occasione di cittadinanza attiva in cui persone e associazioni sono invitate ad intervenire sulla (e nella) città di Corno ed alla costruzione, reale e simbolica, della realtà in cui viviamo.

L'esposizione sarà visitabile fino al 15 ottobre 2011.

giovedì 28 luglio 2011

Le meraviglie della tecnologia: una app per segnalare il degrado cittadino

Il progetto Decoro Urbano
http://www.decorourbano.org/
Un programma per contrastare il degrado cittadino? Certo, è proprio a questo che serve Decoro Urbano, un’ottima idea nonché un utilissimo servizio gratuito che consente di segnalare, sia da PC, che da smartphone Android o iPhone, tutte quelle situazioni che concorrono a rendere meno vivibile il territorio che ci circonda.
Le segnalazioni inviabili, previa registrazione, possono riguardare rifiuti, segnaletica mancante o errata, dissesti stradali, atti di vandalismo o incuria, degrado di zone verdi, affissioni abusive ed altro ancora. Le segnalazioni compaiono sulla mappa e sono immediatamente visibili e condivisibili online. Tutti i Comuni che lo desiderano, possono inoltre aderire al network diventando “Comuni Attivi“, ottenendo un accesso riservato che consente loro di modificare lo status delle segnalazioni quando i problemi vengono risolti e aggiornare in tempo reale gli utenti interessati. L’adesione per le amministrazioni pubbliche è gratuita e il progetto è stato realizzato senza alcun finanziamento, come servizio per la comunità.

Decoro Urbano per Android Decoro Urbano per Android Decoro Urbano per Android Decoro Urbano per Android Decoro Urbano per Android
Fonte: http://www.mobileblog.it/post/16855/decoro-urbano-un-freeware-per-segnalare-il-degrado-cittadino-su-android-e-iphone?utm_source=newsletter&utm_medium=mail&utm_campaign=Newsletter:+mobileblog/it+%28mobileblog%29 

Decoro Urbano per ora é solo su Android e iPhone. Como non ha ancora segnalazioni. Ma qualcosa mi dice che scaleremo presto la classifica.

martedì 19 luglio 2011

Pedalando alla scoperta del torrente Lura


DOMENICA 4 SETTEMBRE 2011
in caso di pioggia la manifestazione verrà ripetuta domenica 11 settembre

domenica 10 luglio 2011

Invece del city manager ...

Invece del city manager da 200 e passa mila euro ... può essere un'idea. Dal sito del Corriere.it.

Facilitare la vita a chi già incontra troppi ostacoli:a questo serve la figura del disability manager

Barriere architettoniche: un problema ricorrente per i disabiliMILANO - Medici, architetti, ingegneri, rappresentanti di associazioni di volontariato ed enti locali: insieme per facilitare la vita a chi ogni giorno incontra già troppi ostacoli. Una professione loro già ce l’hanno, ma hanno acquisito competenze di “disability manager” frequentando l’anno scorso un corso di perfezionamento all’Università Cattolica di Milano . Così hanno deciso di costituire la Società italiana di Disability Manager, SIDiMa nel corso del primo convegno nazionale organizzato di recente  a Gorgo al Monticano dall’Ospedale riabilitativo di alta specializzazione di Motta di Livenza , prima struttura sanitaria in Italia ad assumere un disability manager, l’architetto Rodolfo Dalla Mora. E proprio l’esperto di progettazione accessibile è stato eletto presidente della neonata Società.

DIRETTORE D’ORCHESTRA - «Il disability manager è quel professionista con competenze specifiche che sa trovare soluzioni “su misura” per chi non ha l’autonomia o l’ha persa», chiarisce Dalla Mora. Aggiunge Adriano Pessina, responsabile del centro di ateneo di bioetica e ordinario di filosofia morale all’Università Cattolica di Milano: «Non esistono bisogni speciali per disabili, ma uomini che hanno bisogno di mezzi straordinari per soddisfare come tutti esigenze ordinarie, quali l’istruzione, la mobilità, il lavoro». E il «direttore d’orchestra» cerca di mettere in connessione le diverse realtà esistenti sul territorio: figure professionali, servizi, enti locali, associazioni.
LIBRO BIANCO - Il disability manager nel nostro Paese stenta però a decollare, sebbene sia previsto per i Comuni che superano i 50mila abitanti dal Libro Bianco su “Accessibilità e Mobilità Urbana. Linee Guida per gli Enti Locali”, curato dal tavolo tecnico istituito tra ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Comune di Parma e associazioni che rappresentano le persone con disabilità.
«Sarebbe necessario - sottolinea Matilde Leonardi, coordinatrice del comitato tecnico scientifico dell'Osservatorio nazionale sulla disabilità e responsabile dell’unità operativa di Neurologia, salute pubblica e disabilità dell’Istituto Besta di Milano -. Spesso gli interventi sul territorio sono attuati in modo frammentario, senza un piano integrato. Non si tiene conto, poi, della Classificazione ICF (l’International Classification of Functioning, Disability and Health), proposta dalle Nazioni Unite. Per esempio – continua Leonardi - , due persone che soffrono entrambi del morbo di Parkinson e abitano al 4° piano, la prima isolata, senza ascensore e senza familiari, l’altra invece in uno stabile con ascensore e  caregivers, hanno una disabilità diversa, perché sono differenti le condizioni ambientali».
UNIFORMARE LE POLITICHE - «Favorire la diffusione di questa figura strategica per uniformare le politiche di abbattimento di tutte le barriere, fisiche e culturali, che escludono o discriminano le persone con disabilità è l’obiettivo di SIDiMa – spiega Dalla Mora - . La neonata Società si propone come interlocutore di istituzioni ma anche di associazioni di volontariato e di persone con disabilità. E, per rendere attuative le linee guida del Libro bianco, chiediamo di entrare a far parte dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, presieduto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali».
ALCUNE ESPERIENZE - In alcuni comuni, come quello di Parma e Montesilvano il disability manager è un’esperienza ormai collaudata, ma si tratta di realtà a macchia di leopardo. «Occorre dare impulso alle linee guida tracciate dal Libro bianco, rendendo la figura del disability manager obbligatoria in tutti i Comuni – sottolinea Claudio Ferrante, disability manager che coordina l’Ufficio DisAbili del comune di Montesilvano - . Spesso dobbiamo ancora affidarci alla buona volontà dell’amministratore sensibile, mentre si continua a costruire con barriere nonostante le leggi che lo vietino. Vanno poi istituiti gli albi qualificati previsti dal Libro Bianco, per evitare che ci si improvvisi “disability manager”: servono professionisti con competenze specifiche, acquisite grazie a un percorso di formazione serio».
ANCHE IN STRUTTURE SANITARIE – Il disability manager esiste anche in strutture sanitarie. Si va dallo “Sportello Senza Barriere” dell’ospedale riabilitativo Motta, che dal 2007 svolge circa 300 consulenze l’anno per privati e comuni, di cui il 90% per interventi di adeguamento degli ambienti domestici, a un centro di riabilitazione umbro per bambini cerebrolesi che ha avviato “percorsi facilitati” insieme a medici di famiglia e ospedalieri per agevolare l’accesso ai servizi sanitari di persone con disabilità complessa. Dice Gianfranco Castellani, responsabile medico del Centro Speranza: «Un ragazzo autistico che non riesce a descrivere i sintomi, in attesa al pronto soccorso può sfasciare tutto. È difficile poi fare un prelievo di sangue a una persona che si dibatte e cerca di morderti e quasi impossibile eseguire un’ecografia addominale decente senza doverla tenere almeno in tre. Da qui la necessità che i medici sappiano relazionarsi con un paziente che ha una disabilità complessa».
IN AZIENDA -«Il disability manager serve anche in azienda, soprattutto in quelle di grandi dimensioni», afferma Consuelo Battistelli, che si occupa di consulenza nel public sector in IBM, seguendo in particolare progetti di accessibilità. «La legge Stanca – sottolinea Battistelli - doveva favorire l’accesso agli strumenti informatici e ai siti web, ma ad oggi solo il 4% dei siti pubblici è accessibile. Per chi ha una disabilità visiva, poi, non sono affatto accessibili i social network, come facebook, che pure sono nati per consentire di relazionarsi con gli altri. Potrebbero essere ridisegnati con alcuni accorgimenti meno strutturati da un punto di vista visivo».
NEL VOLONTARIATO - In provincia di Novara Roberta Fornara partecipa come volontaria al progetto di integrazione scolastica “Calamaio”. «Non udenti, non vedenti, malati di Sla incontrano i bambini per spiegare la disabilità – dice - . L’intento del progetto,  nato all'interno del centro documentazione handicap di Bologna e ideato da persone con disabilità, è quello costruire fin dai banchi di scuola una cultura del superamento dell’handicap, inteso come difficoltà che ci accomuna tutti e che si può ridurre a partire dalla consapevolezza dei propri limiti e delle proprie risorse». E all’Inail, Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro , Margherita Caristi mette a disposizione le competenze acquisite come disability manager per «favorire l’inserimento di chi ha avuto un infortunio sul lavoro nella vita sociale e di relazione». 
Maria Giovanna Faiella
10 luglio 2011

Fonte: www.corriere.it  


martedì 28 giugno 2011

Con i privati il risultato é garantito: la nuova leggenda metropolitana


Avevamo gli alligatori nelle fogne, il lancio di vipere da elicotteri, le scie chimiche, l'autostoppista fantasma, il cagnolino messicano, il tronchetto della felicità con annesso ragno gigante. Non ci bastavano. All'elenco delle leggende metropolitane La Provincia di Como del 26 giugno 2011 ha sentito il bisogno di aggiungere quella secondo cui ^Con i privati il risultato é garantito^ [pdf]. Quello che conta é il dunque, scrive La Provincia, e quindi va dato atto ai privati che hanno messo mano, sia pure in via provvisoria, al lungolago di Como, di aver messo in piedi un'operazione "aggraziata, pulita, ordinata, colorata e allegra persino". "E ne ricaviamo anche una morale", continua La Provincia. Ossia che "quando a metterci la faccia é un privato, che pochi o tanti che siano mette di suo anche il denaro, il risultato nove volte su dieci é garantito". Se é possibile sorvolare sull'uso della prima persona plurale - dove il parlante o si riferisce a se stesso in modo enfatico ("Noi, papa Giovanni XXIII ...") o ad una categoria (ma bisognerebbe sapere se i categorizzati sono d'accordo con il categorizzante) - colpisce la pericolosa generalizzazione secondo cui ^il privato è meglio del pubblico^. Primo perché, come tutte le generalizzazioni, é sbagliata. Secondo perché, nella misura in cui proviene da un medium riconosciuto, autorizza il destinatario a fare sua un'opinione altrui spacciandola per dato oggettivo (quello che fa il TG4 di Emilio Fede). Terzo perché é curioso che un giornale, che dovrebbe fare del riscontro il proprio credo quotidiano, ignori la complessità della realtà dove la differenza tra buono e sbagliato non sta nel soggetto ma nel processo. I dati ci dicono che l'eccellenza nella scuola materna sta nel pubblico, non nel privato, ridotto a baby parking, che l'eccellenza delle scuole superiori sta nel pubblico, non nel privato, spesso ridotto a esaminificio. Qualche anno fa ho pubblicato i risultati di uno studio nella implementazione delle nuove tecnologie nei processi di trasformazione territoriale. La conclusione é stata che i risultati migliori, riconosciuti dallo stesso Ministero, li aveva ottenuti un Comune della Provincia di Milano che aveva gestito i processi di partecipazione in proprio, senza affidarsi a consulenti esterni, anche di grido, come gli altri nove enti esaminati avevano fatto (v. nota). Potevo concludere che l'eccellenza in materia sta, sempre, nel pubblico? No. E allora perché per un ^cerotto verde^, come l'ha definito un giornalista dello stesso giornale, messo su un cantiere irrisolto bisogna far credere alla gente che ^privato buono, pubblico cattivo^?

L'articolo ^Con i privati il risultato é garantito^ (La Provincia, edizione di Como, 26 giugno 2011) é scaricabile in formato pdf a questo indirizzo: http://www.cittapossibilecomo.org/doc/bardaglio.pdf .
  


Nota
Processi di trasformazione territoriale e nuove forme di partecipazione, Territorio, Rivista trimestrale del dipartimento di architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, n. 47 (Franco Angeli, Milano, 2008, ISSN 1825-8689). La versione integrale in pdf é scaricabile qui. Una versione on line é disponibile a questo indirizzo http://www.webimpossibile.net/08/8.5.08.htm.

lunedì 13 giugno 2011

Two face

La Provincia, edizione di Como, Lunedì 13 giugno 2011

Festa dei popoli a Como, il Duomo si tinge di colori

Capiago, brindisi leghista per il non arrivo dei profughi

Il vescovo Coletti: rifiutare la diversità è sintomo del male; nel nostro cuore facciamo spazio ai problemi di tutti.

Iniziativa voluta per festeggiare il mancato utilizzo dell'ex caserma per l'accoglienza agli immigrati. «Per qualcuno è un brindisi fuori luogo? Non farei polemica su un aperitivo - spiega l'onorevole Nicola Molteni - Festeggiamenti? Credo sia giusto. Siamo orgogliosi di aver sostenuto il no ai profughi»

venerdì 27 maggio 2011

29.5.2011 - SlowUp - Giornate senz'auto di Svizzera Mobile


da Ticino.ch

Per la prima volta in Ticino. Una festa per tutti in un ambiente senz'auto. Il percorso previsito è da Locarno a Bellinzona... tutto senz'auto (il tracciato è percorribile in totale libertà: a piedi, in bicicletta, con i pattini o con qualsiasi mezzo non motorizzato). Saranno toccati 12 Comuni: Locarno, Muralto, Minusio, Tenero-Contra, Gordola, Cugnasco, Gudo, Cadenazzo, S. Antonino, Camorino, Giubiasco e Bellinzona. Il grande evento ticinese è sostenuto dal Cantone Ticino, dai 12 Comuni e da Ticino Turismo. Partecipazione gratuita e senza iscrizione. Apertura ufficiale del percorso alle ore 9.30 in Piazza Grande a Locarno. Il segreto di slowUp è tanto semplice quanto sorprendente: basta prendere un tratto di strada di almeno 30km in un paesaggio attrattivo, chiuderlo al traffico e occuparsi di pianificare un programma di animazione lungo il percorso. Il risultato è una festa diversa da tutte le altre: giovani e anziani, famiglie e single, sportivi e sedentari, tutti assaporano la gioiosa atmosfera di un ambiente senz’auto.

Quando

Dal 29.05.2011 Al 29.05.2011/ dom: 10.00-17.00

Contatti


I signori del cielo: i rondoni a Como


martedì 17 maggio 2011

Via al cantiere delle paratie di Como, tre anni per rifare il lungolago

da CiaoComo.it
url: http://www.ciaocomo.it/index.php?option=com_content&task=view&id=6455&Itemid=64

martedì 08 gennaio 2008
Parte ufficialmente oggi ed andrà avanti per quasi tre anni. Tanto sarà il tempo necessario per completare il cantiere delle paratie anti-esondazione di Como. Il via ufficiale proprio oggi dopo che, in una conferenza stampa, sindaco Bruni ed assessore Caradonna hanno confermato la validità del progetto. Il primo cittadino ha certato subito di rassicurare Como ed i comaschi:"Comprendo la preoccupazione diffusa della gente, ma voglio rassicurare tutti. Non ci saranno disagi ed i lavori saranno costantemente monitorati. La ditta appaltatrice è seria. Siamo fiduciosi. Partiano sotto i migliori auspici".

Il cantiere, che prevede il rifacimento e l'allargamento della fascia a lago di Como dai giardini fino a piazza Matteotti, durerà 3 anni e sarà suddiviso in tre lotti specifici. La passeggiata sarà allargata fino a 21 metri e le rive alzate di 70 centimetri per poter difendere Como dalle esondazioni del Lario. Non solo: previsti anche nuovi arredi, verde ed illuminazione. Nel sottosuolo prevista anche una nuova rete fognaria. Le paratie saranno a scomparsa (nel senso che non si vedranno dalla passeggiata) e costeranno circa 50.000 euro all'anno di manutenzione. I soldi del finanziamento (15 milioni di euro) arriveranno a Como dalla Regione.

Quando si dice la sfortuna ...

domenica 8 maggio 2011

Como-Bergamo: l'autostrada che verrà.....


                 
L'autostrada Como-Bergamo.....
Passa, non passa, lascia o raddoppia?
En attendant qualcuno, al Bassone,  opportunamente ha portato una sedia .....

venerdì 6 maggio 2011

Ul pancùn!


[...] In pratica le cosiddette "paratie a ventola" (illustrate anche nei cartelloni affissi sul cantiere) saranno sostituite da lastre di alluminio, ciascuna alta 30 centimetri e lunga 3 metri da appoggiare manualmente. Tecnicamente nessuno sa come sono fatti ed è stato affidato dal Comune un incarico ad hoc per la loro progettazione, visto che non esistono sul mercato. Più di 500 di questi panconi saranno tenuti in appositi magazzini [...] e posizionati utilizzando apposite guarnizioni nei vecchi parapetti in ferro modificati. A montarli saranno squadre di operai e l'idea è quella di creare un muro di alluminio per fermare l'acqua.
La Provincia, 6 maggio 2011

Dicesi pancone un manufatto la cui funzione é quella di intercettare e/o deviare un flusso d’acqua in un canale o in un bacino. Tale operazione è eseguita manualmente o con mezzi di sollevamento esterni. Il pancone può essere costruito in un unico pezzo od essere composto da più elementi che vanno inseriti uno dentro l’altro fino a raggiungere il livello desiderato.

Se facciamo bene i conti, 500 panconi lunghi 3 metri danno un serpentone di 1,5 km. Come li portano? Con 500 trattori? Aggiungiamo la lunghezza dei trattori e i carrelli. Diciamo che parliamo di circa 7 metri. Facciamo anche che ne portino 5 alla volta. Parliamo di un serpentone di 700 metri. Utilizzando Google Hearth, parliamo di un'unica fila che partendo da piazza Croggi arriva fino al civico 109 di viale Lecco (il fiorista per intenderci). E se non abbiamo abbastanza trattori? Li andiamo a prendere un po' alla volta? L'articolo de La Provincia spiega che "tecnicamente nessuno sa come sono fatti ed è stato affidato dal Comune un incarico ad hoc per la loro progettazione, visto che non esistono sul mercato. Più di 500 di questi panconi saranno tenuti in appositi magazzini (non si sa ancora quali)". E quanto ci vuole a montare uno di questi ^panconi^? Ragionevolmente, l'unico modo di montare questi panconi é uno solo. Ossia con l'aiuto, entusiasta, della cittadinanza. Andiamo a spiegarlo:
  1. la Regione rileva il fatto che é a scarso di grana;
  2. un apposito comitato anti-crisi (generalmente detto ^Task Force^. Il golfino blu stile Bertolaso con la bandierina italiana é fornito d'ordinanza) si riunisce e decide che tra le varie alternative c'é anche quella di incrementare il livello del lago per vendere un po' di acqua agli agricoltori;
  3. a questo punto viene allertato il Consorzio dell'Adda, il quale provvede a limitare notte tempo la chiusa di Olginate;
  4. alla mattina i comaschi si svegliano e passando per il lungo lago (a villa Geno o a villa Omo perché altrimenti non si vede niente) esclamano: ^Oh, caspita! Ma guarda come é alto il lago!^ (solo il vero comasco si accorge che il lago é salito);
  5. l'ing. Viola immediatamente (oddio ...) allerta l'ing. Ferro, il quale, indossato il gessato di rito, avvisa il Sindaco il quale chiede un parere all'avv. Fabiano;
  6. ricevuto il parere dell'avv. Fabiano e accertato che nessuno è in grado di comprendere i numerosi broccardi giuridici utilizzati, il Sindaco schiaccia un bottone rosso posto sotto la sua scrivania;
  7. a questo punto numerosi altoparlanti diffusi per la città lanciano la sirena di allarme al grido ^Questa non è un'esercitazione!^. Come nel film l'Aereo più pazzo del mondo, su tutti i pannelli infotraffico (sui quali non c'é mai una sola informazione riguardante il traffico) comparirà la scritta ^NO PANIC^ subito seguita dalla scritta ^PANIC!^;
  8. tutti i cittadini di sana e robusta costituzione saranno tenuti a acquartierarsi sul lungo lago, dove attenderanno disposizioni; idem per i numerosi iscritti alla scuola dell'obbligo (se no che obbligo é?), esclusi quelli in visita alla G.M.d.T. (Grande Mostra di Turno) di Villa Olmo, i quali saranno obbligati a rientare alla Mostra, se usciti, al fine di mantenere costante il numero dei visitatori pur nel grave momento che attanaglia la città tutta;
  9. al grido dell'assessore Peverelli ^ciapa ul pancun!^, i cittadini si dirigeranno a passo spedito verso i segretissimi ricoveri, dove a gruppi di 12 verranno aggiogati a briglie che permetteranno il celere trasporto dei ^pancùn^ in loco;
  10. lì, istruiti da funzionari appositamente istruiti (é prevista diaria, innalzamento di carriera e premio economico di valutazione a fine anno), poggeranno i ^pancùn^ nelle "apposite guarnizioni nei vecchi parapetti in ferro modificati" (affermazione incomprensibile ma sappiamo che é in programma l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti, motivo per cui la cosa non ci sconvolge più di tanto).
Facile prevedere che il pancùn entrerà nell'immaginario collettivo comasco. Soppianterà la resta nelle festività, e il bar Monti non tarderà a esporre piccoli pancùn dolciari. Così anche le edicole in piazza Cavour esibiranno piccole, medie e grandi riproduzioni in scala del pancùn, per la gioia del turista. Nemmeno l'Abbondino si salverà. Ogni anno premieremo i più meritevoli con il Pancùn d'oro. La posa dei pancùn richiamerà turisti da tutto il mondo, novella e popolana alternativa allo stucchevole spettacolo del cambio della guardia di Buckingham Palace. E finalmente ci gemelleremo con una qualsiasi città olandese fronte mare, inconfessato desiderio del tutto sommato rimpianto assessore Caradonna.

martedì 29 marzo 2011

I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? Un centro storico senza più cintura di castità!


"Abbiamo levato la cintura di castità al centro storico"
Se si volesse badare al sodo anzi ai soldoni, si potrebbe sintetizzare così, con questa  colorita affermazione  del Prof. Paolillo, coordinatore scientifico del nuovo PGT , la cifra  del Convegno “I Piani regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani? “ svoltosi il 17 marzo, a Como presso la Sala Turca del Teatro Sociale, ma  non sarebbe corretto e farebbe torto all’esito   complessivo dell’incontro che la Confedilizia ha voluto, come detto in apertura dal suo presidente, Avv Bocchietti,   per tentare di colmare un vuoto di informazione sull’evoluzione del PGT .
Il Convegno è stato, infatti, ricco di contenuti e non poteva essere diversamente visti i relatori: Chiara Rostagno, funzionario della Soprintendenza per i  Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano già autrice di uno studio in due volumi sui Piani regolatori di Como; l’Avv. Lorenzo Spallino, docente di diritto urbanistico ed il Prof. Paolillo  ordinario di urbanistica al politecnico di Milano e,ora, gran sacerdote del redigendo PGT.
Dopo il  sindaco Stefano Bruni,  che saluta e ricorda che il PGT è uno strumento urbanistico completamente diverso dai vecchi piani regolatori, e ribadisce che questo sarà un Piano nel segno della sostenibilità, il dott. Longatti , apre ai relatori non prima però di aver posto l’accento sul fiorire in qs anni, di idee, anche singolarmente valide ( il campus universitario su tutte) ma non legate in un disegno coerente, quel disegno che ora si attende che emerga e che spieghi i principi su cui si basa il nuovo piano del governo del territorio.
Sono chiari invece, nell’esposizione della dott. Chiara Rostagno i principi che hanno mosso i precedenti piani, quelli che vanno dall’Unità d’Italia agli anni 60 del 900, giusto un secolo, su cui si sofferma e di cui traccia  la  relazione con la Storia, a partire da quello del 1864, ad unità d’Italia appena avvenuta quando anche i cittadini di Como si chiedono quali monumenti erigere in onore dei Reali, volendo essere Como una città regia sì ma con  il legittimo desiderio di configurarsi al contempo come città moderna, e scelgono, con il progetto Carminati di non erigere archi trionfali ma costruire opere utili come la nuova arteria che connetterà  due punti forti della città: il Porto, allora luogo di incontro  e scambio con l’alto lago e le regioni a Nord  e Porta Torre, la porta che volge verso  Milano.  Dopo  questo primo intervento, mentre la città incominciava ad espandersi verso oriente, con i quartieri borghesi intorno a via xx settembre, il viale della stazione, perno della viabilità futura e della città giardino che si espandeva e diventava adeguata alle nuove richieste di vivibilità,  seguirono,  opere, etiche ancor prima che estetiche, di ingegneria sanitaria, Le nuove ed aumentate richieste di vivibilità si concretizzeranno successivamente con la creazione di un parco pubblico a lago, lago che diventa, così come il nuovo verde pubblico,  luogo estetico aperto a tutti e non più solo riservato alle grandi fortune che risiedevano in villa con darsena. Il grande tema della riqualificazione interna della città continua ad essere presente   nei piani dei decenni successivi per  poi concretizzarsi pienamente, con la demolizione de la Curtesella" nel piano del '37 vincitore del concorso per un Piano regolatore, un   momento straordinario nella storia di Como che le parole della dott. Rostagno ben rendono. “8 giovani architetti  che stravolsero il destino della città e dell’architettura  italiana: il  gruppo CM8, otto  ragazzi che si chiudono in 2 capannoni a lago e guardano con coraggio e disinvoltura la città, riservano al centro storico la cura del cesello …. Pensano una città che guarda fuori, una città nella città dentro e fuori le mura, preserva il centro storico e trova spazio per la modernità ma con contatto, la città definita per stratificazioni , una città ampia che supera i suoi confini amministrativi”.
Seguirono poi la variante del 1952 ed un  nuovo piano nel 1967 che ricalcava i  precedenti piani che si erano  presi carico della città e del suo sviluppo. Purtroppo il piano del 67 segnò una sconfitta, perché dopo un difficile travaglio venne stralciata ogni previsione per il centro storico.
La dott. Rostagno ferma a cinquant’anni fa il suo excursus sui piani regolatori di Como, troppo vicini ed attuali i successivi perché lo storico possa leggerli con il dovuto distacco.
E’ al contrario tutto incentrato sul presente, in particolare sui criteri ispiratori della L.R. 12/2005 e principi generali nella redazione dei PGT, l’intervento dell’Avv. Spallino che trovate integralmente  qui 

A sua volta, Il Prof Paolillo, non delude le attese e subito entra nella pancia del Piano, un Piano  con poco cibo perché  il Comune non ha una lira e lui ha dovuto acconciarsi a chiedere agli studiosi e ad alcuni professionisti, di cercare tra i loro saggi, e che glieli mandassero così che potessero essere inseriti come approfondimenti al Piano, un PiGTche ci ricorda, costa un terzo del costo stimato dagli ordini professionali per un lavoro  così complesso. Spiega poi che il Piano è a tutti gli effetti il Piano dell’Arch. Cosenza e che è infernale per durezza e preveggenza, ma concorda con l’Arch. sulla necessità  che il  Piano sia parsimonioso, che eviti di mettere mano alle risorse fisiche, al suo paesaggio. Ci spiega il Professore  che si è chiesto dove avrebbe potuto esercitare il proprio ludibrio … ahimè su ben poca parte del  territorio comunale, un piccolo 5% e per di più su un territorio gravato da ben 29 vincoli! Tra una digressione e l’altra, sull’urbanistica onnipotente degli ultimi quarant’anni e sulla città dispersa versus la città compatta, figlia della tradizione lombarda, il prof. Paolillo ci informa che ha dedicato ben 600 pagine alla città murata, migliaia di files, da cui ha tratto ipotesi che non può sviluppare  al momento ai presenti, ma anticipa che in città murata  sono 5previsti  gradi di “interventibilità”, ma non sono apodittici ed afferma che “ha levato la cintura di castità al centro storico” ma rifiuta che si dica che sta scardinando la città. Al contrario ogni progetto presentato dovrà avere in sé un alto grado di definizione e motivazione.
Aggiunge poi che questa città è da trasformare, rivitalizzare, incentivare, deve attrarre capitali e non essere parassita e che se questa città non avrà una reazione di orgoglio non saranno né le norme né i vincoli a far sì che ci si riesca. Fra due mesi il Piano sarà finito.
I consiglieri Saladino e Iantorno  chiedono poi ragguagli sulle periferie e lamentano lo scarso coinvolgimento della città nell’elaborazione del Piano, mentre l’ex assessore Rallo, si compiace dell’impronta liberale che avrà questo nuovo strumento ma dichiara tra il brusio dei presenti, che gli attuali consiglieri non sono in grado di approvare questo Piano perché non lo capiscono.

mercoledì 9 marzo 2011

I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità d’Italia ad oggi. E domani?

 
 Si può onorare il 17 marzo, 150° anniversario dell'Unità d'Italia, fuor di retorica e, magari, rendendo un servizio alla città? Si può fare, ad esempio,  con un Convegno che si propone di spiegare  l'evoluzione di Como, attraverso il racconto dei principi sottesi ai  piani regolatori  che ne hanno accompagnato lo sviluppo dall'Unità d'Italia ad oggi,per capire meglio quanto passato c'è nel presente e..... quanto presente ci sarà nel futuro PGT.
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 Associazione Proprietà Edilizia di Como

GIOVEDI’ 17 MARZO 2011 ore 17,00
COMO – Sala Turca del Teatro Sociale – Via Bellini n. 1

CONVEGNO PUBBLICO SUL TEMA:
I Piani Regolatori della città di Como dall’Unità
d’Italia ad oggi. E domani?


Avv. Claudio Bocchietti: presidente Associazione della Proprietà Edilizia – Confedilizia Como, saluto introduttivo.
Dr. Alberto Longatti: giornalista e storico, coordinatore del Convegno.
Arch. Chiara Rostagno: funzionario presso la Soprintendenza  per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, docente incaricato di Conservation and restoration of the Architectural Heritage, Politecnico di Milano, "I Piani Urbanistici nella Storia di Como: quali eredità?".
Avv. Lorenzo Spallino: docente incaricato di Diritto Urbanistico, Università dell’Insubria di Como, “Criteri ispiratori della L.R. 12/2005 e principi generali nella redazione dei Pgt”.
Prof. Pier Luigi Paolillo: ordinario di Urbanistica, Politecnico di Milano, coordinatore scientifico dell'Ufficio del Pgt di Como, “L'urbanistica domani (ma anche oggi): la parsimonia ambientale”.
Seguirà il dibattito.  

Al termine dell’incontro sarà servito un aperitivo






La partecipazione all’evento è gratuita. È gradita la conferma di partecipazione, all’indirizzo bocchietti@studiolegalebocchietti.it o al n. tel. 031.264110

Il nuovo logo dell'ASL della provincia di Como

 
Sembrerebbe che il Direttore Generale uscente dell'ASL della provincia di  Como (ma più probabilmente la decisione sarà stata presa a livello regionale), avesse deciso di  non usare più il logo dell'ASL in uso, una grande A che riprende un po' la forma del lago di Como, e di sostituirlo con quello della rosa camuna, logo della regione Lombardia.ed abbia quindi disposto di....mandare al macero tutta la vecchia dotazione di fogli, buste e quant'altro recasse impresso il vecchio logo, giacente  presso  tutte le quattro aree distrettuali ed il Distretto speciale in cui é suddivisa l'ASL della Provincia di Como!
Considerato che anche le altre ASL lombarde ora hanno adottato la rosa camuna, quanti chili?, quintali?, di  carta, che per evitarne un  uso improprio non può essere semplicemente  mandata al riciclo,  sono state distrutte?
p.s.
speriamo che la Lega apprezzi la Rosa Camuna e non pensi al sole delle Alpi come possibile nuovo simbolo delle ASL Padane!

domenica 27 febbraio 2011

"Non ho bisogno che qualcuno mi spieghi che la Lega non è razzista. Lo so" (P.L. Bersani)

Profughi in arrivo? La Caritas è pronta. Dagli enti locali nessuna ospitalità per gli uomini in fuga dal Nord Africa. Ci penseranno le parrocchie. L'assessore leghista: «La Curia se vuole utilizzi le sue case»

La Provincia, 25 febbraio 2011
(M.Cast.)

«Accoglienza ai profughi, qui? Non se ne parla neppure. La Caritas usi le case della Curia e gli oratori vuoti, faccia elemosina senza venir a chiedere niente agli enti pubblici»: l'assessore comunale all'ambiente, Diego Peverelli, leghista, premette di essere credente, praticante e per niente anticlericale. «Ma non sono un demagogo. Sono un pragmatico», dice con toni accesi. E' lo stesso ministro agli Interni, Roberto Maroni, leghista, che sta cercando centri d'accoglienza: quest'emergenza tocca le autorità civili. «Ma perché sempre noi dobbiamo andar di mezzo? - chiede Peverelli - noi dobbiamo pensare ai nostri anziani e alle nostre famiglie. Già non ci sono soldi per noi: chi paga per questi clandestini, tutti giovanotti tra i 25 e i 30 anni?». Fuggono dall'orrore e dall'oppressione. «Se così fosse - argomenta Peverelli - chiederebbero lo status di rifugiato politico. Finora, su 6500, l'hanno chiesto in 200 e questo la dice lunga. La verità è un'altra». E la esplicita con una parola:«Invasione». Cioè, spiega, hanno spalancato le porte e sono entrati, «ci stanno invadendo, ne hanno approfittato e l'Europa non si muove, la Sinistra addossa responsabilità al Governo, dimenticandosi le sue». Ma si profila un'emergenza e Como dice: non c'è posto. «Non è un'emergenza - rettifica Peverelli - è un disastro epocale. Perciò teniamoli a casa loro».

domenica 20 febbraio 2011

Se non ora, quando? Sorelle ( e Fratelli) d'Italia a Milano




Se m’avessero detto qualche anno fa che avrei applaudito con convinzione e quasi gioia una donna di destra avrei detto:” no, é impossibile”!
Invece domenica 13  ho applaudito Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia, per il suo intervento, a Milano, sul palco della manifestazione
“se non ora quando”
Lei ha ricordato il diverso percorso politico ma l’uguale condivisione dei medesimi valori:dignità e rispetto per le donne; ha aggiunto che “le quote rosa non sono quote erotiche”.
Si é fidata della piazza ed ha fatto bene, le decine di migliaia di donne presenti sono state gioiose, ironiche, strafottenti, non hanno ceduto al suono dei pifferai e delle pifferaie che hanno tentato di dividere le donne, criticato questa manifestazione e suggerito loro di non farsi strumentalizzare.
Sono state brave, emozionate ed emozionanti tutte:le donne ( e gli uomini) della piazza con i loro cartelli e le donne del palco con i loro interventi:la direttrice del carcere di Bollate, Susanna Magistretti,  che ha portato le parole delle detenute,l’egiziana docente di informatica al politecnico, Eva Cantarella docente di Diritto in Statale,  Daria Colombo ( moglie di Roberto Vecchioni) e le altre organizzatrici della manifestazione di Milano, le due giovani ragazze liceali, Claudia Mori e poi Franca Rame…..
Sono stati bravi anche i pochi uomini accolti sul palco. Alessandro Robecchi,Danilo de Biasio direttore di Radio Popolare che ha coperto la diretta, Gad Lerner, Massimo Cirri, Dario Fo.
Sono state brave le tre comasche attrezzate di striscioni e cartelli che ho incontrato in stazione e a cui mi sono aggregata:



E’ stata tosta e bravissima la presentatrice, l’attrice comica Teresa Mannino.
E’ stata bravissima Ottavia Piccolo che ha letto, ormai quasi all’imbrunire, prima che la musica inondasse la piazza e facesse ballare le sciarpe bianche, questa poesia di Edoardo Sanguineti che incollo qui, nella speranza che emozioni un po’ anche voi!

Ballata delle donne
Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.
Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.
Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.
Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.
Femmina penso, se penso l’umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
Edoardo Sanguineti

martedì 15 febbraio 2011

Vittima della strada?



Investimento e fuga ieri mattina in via Canturina, a pochi metri da piazza Camerlata, dove un automobilista ha mandato all'ospedale una bambina di dieci anni, che con la sorella e la baby sitter attraversava la strada sulle strisce per andare a scuola. La bimba è stata ricoverata in ospedale: ha riportato un trauma serio a un piede, con trenta giorni di prognosi. Il conducente della macchina, una Ford Escort station wagon, è stato denunciato al termine di una rapida indagine svolta dalla polizia stradale di Como, a partire dal numero di targa del veicolo, annotato da un testimone. A finire nei guai, con ritiro immediato di patente e sequestro dell'auto, è un trentacinquenne di Albavilla, che i poliziotti hanno rintracciato in tarda mattinata: lo hanno sottoposto alla solita trafila, controllando per cominciare la presenza di eventuali tracce di alcol nel sangue. La negatività non gli è bastata a scampare la denuncia per i reati di omissione di soccorso e fuga.
La Provincia, 15 febbraio 2011

Quanto scommettiamo che se fosse finita peggio si sarebbe parlato dell'^ennesima vittima della strada^?

mercoledì 9 febbraio 2011

se non ora quando?



Se non ora, quando?

Le consigliere  de La cittàpossibile como aderiscono all'appello alla mobilitazione delle donne italiane, domenica 13 febbraio 2011.
Ci vediamo a Milano in Piazza Castello alle 14,30?

p.s.
noi scommettiamo che aderiscono anche i consiglieri ed i Presidenti passati e presenti della nostra associazione,  voi no?

Il ciclope di Brunate: quando il sonno della ragione genera mostri


Da Qui Como Comune di Como e Arpa insieme per controllare le antenne radio e da La Provincia Non solo il ciclope di Civiglio Via ai controlli in tutta la città apprendiamo che il Comune di Como é partito all'offensiva sul tema antenne. D'accordo con ARPA, ci si é divisi i compiti: "il Comune di Como controllerà l’aspetto per così dire esteriore, cioè verificherà la presenza fisica dei tralicci, Arpa Lombardia di Como, invece, provvederà ai controlli sulle emissioni e sulla regolarità dell’impianto di trasmissione di onde elettro magnetiche".

Tutte balle.

Oggi é il 9 febbraio 2011. Sono passati 9 anni, 11 mesi e 2 giorni dal 7 marzo 2001, giorno in cui venne pubbicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 22 febbraio 2001, n. 36 ("Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"). Disponeva, dispone, l'ultimo comma dell'articolo 8 che
  • 6. I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Sul sito del Comune di Como, alla pagina ^Regolamenti^, compaiono: Regolamento per il Consiglio Comunale, Regolamento dei Consigli di Circoscrizione, Regolamento per il Difensore Civico, Regolamento disciplinante le modalità d'accesso ai documenti amministrativi, Regolamento per i Contratti, Regolamento per l'iscrizione all'Albo delle Associazioni, Regolamento per le attribuzioni delle civiche benemerenze, Regolamento per i Referendum Consultivi, Regolamento ICI (2005), Regolamento Contabilità, Piano generale degli impianti pubblicitari - Regolamento del Piano, Piano generale degli impianti pubblicitari - Abaco distributivo, Regolamento Cosap, Regolamento Pubblicità, Regolamento TARSU, Regolamento generale per le entrate, Regolamento edilizio, Regolamento per l'installazione degli apparati di ricezione satellitare, Regolamento del corpo di Polizia Locale, Regolamento speciale per la custodia di edifici comunali, Regolamento per l'assegnazione di alloggi di riserva, Regolamento per il servizio comunale di economato, Regolamento del civico museo archeologico P. Giovio, Piano di localizzazione ottimale per le rivendite di giornali e riviste, Regolamento per la disciplina di smaltimento dei rifiuti solidi urbani o assimilabili, Regolamento per la concessioni di sussidi finanziari, Regolamento servizio di aiuto per la vita indipendente, Regolamento della consulta per il settore servizi sociali, Regolamento per la fruizione dei servizi scolastici, Regolamento in merito alla attività didattica svolta dai dipendenti, Regolamento sulle incompatibilità e per lo svolgimento di incarichi esterni, Regolamento di organizzazione, Regolamento sull'accesso agli impieghi, Regolamento Part Time, Regolamento Mobilità, Regolamento legge Merloni, Disciplina delle Posizioni Organizzative, Regolamento Procedimenti Disciplinari, Regolamento della Biblioteca comunale, Regolamento per la gestione della pubblica fognatura e dell'impianto centralizzato di depurazione, Regolamento della consulta comunale della famiglia, Indirizzi preliminari per l’utilizzo di spazi pubblicitari presso cantieri, edifici comunali in genere e la compartecipazione ai relativi proventi, Regolamento per l'istallazione e l'utilizzo degli impianti di videosorveglianza, Regolamento per Albo Pretorio Virtuale, Regolamento comunale per i servizi armati appartenenti al corpo della Polizia Municipale, Regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, Regolamento per la Fiera del Giovedì Santo, Regolamento Luna Park, Regolamento Mercato Mercerie, Requisiti per l’apertura e il trasferimento degli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, Manuale per la gestione del protocollo informatico, dei flussi documentali e degli archivi, Regolamento per la valorizzazione e promozione del demanio lacuale - autorita' demaniale di Como.

Del Regolamento per l'installazione delle antenne sul territorio comunale non c'é traccia.

Non basta. Era il 15 maggio 2001 quando la Regione Lombardia pubblicò sul BURL la legge regionale 11 maggio 2001, n. 11, «Norme sulla protezione ambientale dall’esposizione a campi elettromagnetici indotti da impianti fissi per le telecomunicazioni e per la radiotelevisione».

Secondo l'articolo 4 della legge regionale (Livelli di pianificazione):
  1. I comuni, entro centottanta giorni dall’approvazione della presente legge, provvedono ad individuare le aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione, attenendosi agli indirizzi formulati dalla Giunta regionale ai sensi del comma 2.
  2. Nel rispetto della normativa statale vigente, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore competente in materia ambientale, sentite le competenti commissioni consiliari, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce i criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione nonche´ i criteri per l’installazione dei medesimi.
  3. [...]
  4. Nella definizione dei criteri di cui al comma 2, deve essere tenuto conto delle diverse tipologie di impianto e delle potenze erogate, delle condizioni iniziali di irraggiamento dell’energia elettromagnetica e dei relativi livelli di esposizione nonché dell’incidenza degli impianti su:
  • a) aree di particolare intensità abitativa, asili, scuole, ospedali o case di cura e residenze per anziani;
  • b) edifici di interesse storico ed artistico o altri monumenti o zone di interesse paesaggistico o ambientale.
Nella seduta dell'11 dicembre 2001, la Giunta regionale della Regione Lombardia ha emanato la DGR n. VII/7351, ossia i criteri per l’individuazione delle aree nelle quali è consentita l’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione e per l’installazione dei medesimi, ai sensi dell’art.4, comma 2, della legge regionale 11 maggio 2001, n.11.

Il regolamento dice, tra l'altro che si dovrà valutare l’inserimento dei manufatti nel contesto con riferimento alle norme e dagli indirizzi del Piano Territoriale Paesistico Regionale, con particolare considerazione:
  • degli ambiti percepibili da punti o percorsi panoramici (art.20 delle Norme di Attuazione);
  • del Piano di sistema “infrastrutture a rete” (volume 7 del P.T.P.R.);
  • delle “linee guida per l’esame paesistico dei progetti” (art.30 delle Norme di Attuazione).
Il regolamento dice altresì:
  • L’installazione degli impianti per le telecomunicazioni e la radiotelevisione dovrà essere armonizzata con il contesto urbanistico, architettonico e paesaggistico-ambientale, salvaguardando i caratteri storici, artistici, monumentali e naturalistici; gli impianti possono essere collocati su edifici aventi particolare valore storico-artistico solo a condizione che, per la loro collocazione e visibilità, siano compatibili con tali valori.
Che nel 2011 ci vengano a dire che ci si é divisi i compiti, scusate, ma francamente fa un po' ridere (non siete un attimino in ritardo?). Mentre non fanno ridere, ma arrabbiare, tenuto conto di quanto dispone la legge nazionale e quella regionale, le affermazioni secondo cui:
  • "Dal momento che l'Arpa dà l'ok noi non possiamo fare niente" (ass. Peverelli, 9.2.2011);
  • "Ci siamo fatti spiegare dal direttore di Arpa come vengano rilasciate le autorizzazioni su carta e come vengano stabilite le attività di controllo" (Sindaco Bruni, 9.2.2011).
Ma del fatto che in quasi dieci anni non abbiate neanche pensato di adottare questo benedetto regolamento, niente?
 
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