domenica 9 dicembre 2007

In 1800 chiedono piste ciclabili. «Non se ne parla»: I

"Ieri i volontari della Città possibile hanno consegnato a Palazzo Cernezzi la petizione sottoscritta da numerosi comaschi. Ma l’assessore Caradonna non lascia speranze al popolo delle bici: «Non esistono le condizioni per creare dei percorsi»"

Download: La Provincia, 8 dicembre 2007 (pdf)

Il popolo delle biciclette si dovrà rassegnare. A Como le piste ciclabili per far circolare in tutta sicurezza gli amanti delle due ruote sono e rimarranno una chimera. Parola di assessore alla Viabilità del Comune, Fulvio Caradonna (nella foto), dopo che a Palazzo Cernezzi è stata depositata una petizione con 1.800 firme a favore della “mobilità dolce” promossa dall’associazione «La città possibile». «Per prima cosa - ha detto Caradonna - la realizzazione di piste ciclabili non mi sembra assolutamente una priorità per la nostra città». Ma il nocciolo della questione per il responsabile del settore Mobilità del Comune sta in un dato oggettivo: «Allo stato attuale non esistono le condizioni essenziali per realizzare un percorso continuo di piste ciclabili nella stragrande maggioranza delle vie della città. Non ci sono spazi sufficienti». La città - secondo l’assessore - è piccola, le strade strette, ed anche se in certe vie si potrebbe ricavare uno spazio dedicato al passaggio delle biciclette, in molte altre questo sarebbe impossibile. Il risultato sarebbe dunque un puzzle molto simile alle corsie preferenziali “a singhiozzo” dei bus pubblici. «Alcune piste ciclabili già esistono - ha aggiunto Caradonna - ma sono sottoutilizzate e addirittura criticate da alcuni dal momento che gli sforzi fatti per la loro realizzazione sono andati a scapito di altri interventi. I percorsi già esistenti sono quelli che uniscono il centro storico alla Ticosa e alla stazione di San Giovanni. In questo momento non mi sembra ci sia la necessità di fare un grosso investimento in questo settore». Almeno 1.800 persone, ovvero i firmatari della petizione della «Città possibile» sono però di parere contrario. L’altroieri i responsabili dell’associazione presieduta da Lorenzo Spallino hanno infatti presentato in Comune una lettera inviata al sindaco Stefano Bruni in cui si chiedevano alcuni interventi a favore della cosiddetta “mobilità dolce”, contenute nello slogan «Biciamo!». Si tratta di una serie di richieste che non si limitano alla richiesta di nuove piste ciclabili in città, ma che comprendono anche l’approvazione entro sei mesi di un Piano della mobilità ciclabile a Como, l’attuazione degli interventi nei prossimi tre anni e la formazione di un gruppo di lavoro «Biciamo!» - Ufficio Biciclette del Comune di Como. Chiedendo anche un incontro con lo stesso primo cittadino per illustrare le proposte tra l’altro già presenti nelle azioni di Agenda 21, il “pacchetto” di iniziative a favore dell’ambiente approvate dal consiglio comunale. «Siamo comunque disponibili al confronto su queste tematiche - ha spiegato l’assessore alla Viabilità - e discuteremo le proposte che ci verranno fatte. Faremo una valutazione della situazione esistente e vedremo se ci sarà la necessità di implementare i percorsi. Invito però tutti a tenere conto di un fatto: la zona a traffico limitato presente nel centro storico è a tutti gli effetti un’enorme pista ciclabile, in cui gli amanti delle biciclette si possono muovere in tutta libertà e sicurezza». Claudio Bustaffa

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