mercoledì 28 dicembre 2005

"Non-luoghi" di culto ... d'incontro ... di tolleranza

"In un certo senso, i non-luoghi e le immagini sono saturi di umanità: prodotti da uomini, frequentati da uomini, ma da uomini esclusi dalle loro relazioni reciproche, dalla loro esistenza simbolica. Sono spazi che non si coniugano né al passato, né al futuro, bensì al presente, senza nostalgia né speranza - sono spazi di "time out", come si dice nel basket. Richiedono uno sguardo e una parola; uno sguardo per ricostituire una relazione minima che renda loro una dimensione simbolica, sociale; una parola che li integri in un racconto" Marc Augé, Narrazione, viaggio, alterità
Ma quale sguardo, quale parola sono adatti alla bisogna per capire, decodificare le immagini che la modernità aggiunge al nostro catalogo? Quelle che ci giungono, e raggiungono ovunque, via etere, dal villaggio globale, ma, anche quelle che , inaspettatamente ci “regala” un sindaco di una media città del Nord Italia? Stefano Bruni, sindaco di Como, il 6 dicembre firma un’ordinanza di chiusura della “moschea” di via Domenico Pino per incompatibilità urbanistica, inidoneità dei luoghi, carenza degli spazi sotto il profilo della sicurezza, non messa a norma, ...
Da allora, la comunità islamica che lì si raccoglieva per la preghiera comunitaria del venerdì cerca un luogo. Il venerdì successivo lo trova presso i Padri Somaschi di via Acquanera, ad Albate, (“padri inopportuni” secondo Alessandro Maggiolini, vescovo di Como); quello seguente intorno alle mura che delimitano il centro storico, (“espropriazione di spazi pubblici” secondo il sindaco, che chiede l’intervento del ministro dell’interno Pisanu e del Ministro alla Giustizia Castelli). Venerdì 23 dopo varie trattative volte ad evitare espropri oltraggiosi del comune sentire della comunità comasca, il luogo prescelto è il ridotto spazio d’erba invernale tra il parcheggio della piscina comunale e la Piazza d’armi, a Muggiò, zona periferica a sud-est di Como. A mezzogiorno del 23 dicembre, con un sole in solstizio, su 40 metri quadri di stuoia verde, le scarpe tutte ben allineate ai margini, uomini inesorabilmente bruni si volgono verso la Mecca e pregano. Ad ovest la torre del Castel Baradello a ricordare antiche radici, ad est, le torri dei ripetitori tv, nuovi totem della modernità, lì avanti le guglie dei tendoni del circo acquatico che,forse, avranno ricordato loro altre tende, altri luoghi. Al Sindaco una frase da Le città invisibili di Italo Calvino:
D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda

martedì 27 dicembre 2005

La città della paura

Da qualche tempo noto segni, o intenzioni, inquietanti in città: recinzioni e telecamere. Alcuni esigui spazi del centro, che siano storici (quello della Biblioteca) o nuovissimi (quello dell'ex Fulda) sono recintati da brutte cancellate. Si sono finora salvati i giardini a lago, forse per questione di costi. Vedo i progetti di 'telesorveglianza', 10 telecamere da installare in centro. Nel pomeriggio prenatalizio in cui l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio e i suoi fanatici tuonano contro l'invasore islamico mi capita in mano un volantino distribuito da un gruppo di ragazzi di Como. Ne riprendo un pezzo:
... Da tempo assistiamo a campagne mediatiche e politiche incentrate sulla "costruzione del nemico": quando una minoranza solleva un problema, o addirittura crea qualche disagio, questa viene direttamente trasformata in un attacco alla "pace sociale". Questa campagna diffamatoria non fa altro che incrinare i rapporti e inasprire il dialogo, già peraltro difficile, quando si affrontano tematiche complesse. Il sindaco Bruni attua la stessa politica discriminatoria nei confronti delle minoranze di Como: criminalizzando, reprimendo anche con la forza e non concedendo nessuno spazio, prima ai writers ora agli islamici, senza cercare una soluzione concreta ai loro bisogni, non si fa altro che esasperare una situazione già complessa. Aprire un vero dialogo e un confronto orizzontale fra le parti in causa (nel nostro caso musulmani, giovani, writers), le amministrazioni locali e la popolazione, non è che il primo passo verso l'integrazione. Concedere spazi (fisici e culturali) a queste minoranze non farà altro che arricchire la nostra cultura senza creare quel clima di tensione indotta, tanto dannoso alla società. L'IGNORANZA CREA INTOLLERANZA ...
Mi colpisce un aspetto: i ragazzi si sentono 'minoranza emarginata' tanto quanto i musulmani: niente considerazione, niente spazi dove trovarsi. Concordo sullo slogan e aggiungo: la paura avanza. E come ci ricorda Elisabetta Forni: “Si comunica poco e male, perché manca o è insufficiente una risorsa fondamentale: la fiducia. La città non garantisce certezze -se non purtroppo spesso in negativo- (....) . La città diventa allora l’altro da sé: portatore o creatore di mali reali o immaginari. Non è più un luogo da esplorare e nel quale apprendere attraverso l’esperienza, ma un mondo da cui difendersi, se è il caso”.
Forse anche con l'aiuto e la partecipazione di quei ragazzi, che non hanno certamente paura, si può provare a migliorare la città.

giovedì 15 dicembre 2005

PM10: Como e la cattiva informazione

"INQUINAMENTO: 9 CITTA' SU 14 HANNO SUPERATO PER 35 GIORNI IL LIMITE DI PM10" Al 30 giugno in testa Torino con 104 giorni di superamenti, seguono Bari (91), Venezia (87) e Milano con 80. Quindi Roma con 67 sforamenti, Firenze con 63, Cagliari 55, e Palermo 41. Così intitola oggi ANSA. E Como dov'è? Questo è chiaramente un esempio di pessima e tendenziosa informazione. Perchè si vuole escludere Como? Al primo dicembre noi eravamo a 96 giornate di superamento [fonte: Ciaocomo.it]: chissà a quanto siamo adesso*! Abbiamo già pochi motivi per primeggiare, vogliamo toglierci quelle poche occasioni? Dov'è l'Ufficio Stampa del comune? Perchè non interviene? [Ps: per calcolarsi da soli i valori di PM10 o di altri inquinanti nell'arco temporale che più aggrada http://www.arpalombardia.it/qaria/richiesta.asp]

* Segue aggiornamento: La Provincia di Venerdì 16 dicembre comunica il raggiungimento di 108 superamenti al 14.12.2005. Con un po' di impegno a 120 ci arriviamo.

lunedì 12 dicembre 2005

Agenda 21: la querelle continua ma il Comune va avanti

«Il Comune non snobba l'ambiente». Così replica il Sindaco di Como alle critiche del coordinatore dimissionario di Agenda 21, Giovanni Bartesaghi. Palazzo Cernezzi ha investito 347mila euro e intende portare avanti comunque gli 8 progetti individuati: vedremo cosa succederà in una delle città più inquinate d'Italia. Nel frattempo il Comune ha nominato il nuovo responsabile nella persona dell'assessore Umberto D'Alessandro, il quale non ha perso tempo per rimandare al mittente le accuse di scarsa concretezza ed anzi accusando Bartesaghi di incoerenza: «Non si capisce - dice - come chi ha avuto per tre anni la responsabilità di far camminare Agenda 21 ora venga a dar lezioni, lanciando accuse di fallimento e attribuendo responsabilità a tutti fuorché a se stesso» «Le otto azioni sono parte del programma allegato al prossimo bilancio: più concreti di così non potevamo essere». Per sapere quali sono queste otto azioni basta andare sul sito del Comune di Como. Diciamo che data la gravità della situazione fanno un po' sorridere: mentre si parla di istituire un Servizio Volontario di Vigilanza Ecologica, al primo dicembre erano stati superati 96 (novantasei) volte i limiti massimi previsti per legge per la concentrazione di polveri sottili . Anche per sapere quali competenze possiede l'assessore ai parcheggi e ai trasporti per essere stato scelto per guidare Agenda 21, basta andare sul sito del Comune di Como: diploma Scuola Media Superiore, sottufficiale della Guardia di Finanza in congedo dal 2002, Cavaliere della Repubblica (se - curiosi - volessimo poi sapere quali competenze aveva Giovanni Bartesaghi, possiamo facilmente trovare un suo curriculum su internet). Il nuovo responsabile di Agenda 21 ha dichiarato negli scorsi giorni di valutare favorevolmente l'ipotesi di realizzare nuovi parcheggi sotterranei in pieno centro, in prossimità alle mura spagnole di viale Varese: chiaro che l'espressione ^attrattori di traffico^ appartiene ad una letteratura scientifica (incolpevolmente, data la formazione) sconosciuta all'Assessore. E' vero che l'affermazione è stata fatta prima della nomina in questione. San Paolo [nell'immagine] si convertì sulla via per Damasco: in tempo di Avvento possiamo forse sperare nella conversione dell'assessore D'Alessandro sulla lunga strada che conduce ad Agenda 21.

sabato 10 dicembre 2005

L'elefante, il topolino e ... le biciclette: Agenda 21 a Como

L'elefante ha partorito il topolino.
Dopo quasi cinque anni di lavoro, e tante risorse - economiche e umane - spese, l'Amministrazione Comunale dà il via a ben 8 azioni delle 66 del Piano d'Azione di Agenda 21. Alcune, come l'attivazione di una rete di controlli analitici sulla fognatura comunale e sugli scarichi delle acque reflue industriali o la campagna di informazione per l'allacciamento alla rete fognaria comunale mettono in luce un'amara verità: ci voleva Agenda 21 perchè si desse il via ai normali adempimenti di un Comune come il controllo della rete fognaria. Altre riguardano campagne di informazione sul risparmio energetico o sulla promozione della nuova megastruttura a parcheggio di Valmulini (ticketing-park & ride). Ma una ci interessa in particolare: la costituzione dell'Ufficio Biciclette per la promozione e la valorizzazione dell'uso della bicicletta [nelle foto, l'iniziativa Biciamo! promossa da Città Possibile lo scorso 7 maggio 2005]. Ok, è il primo passo da fare. " In collaborazione con CSU verranno progettate azioni di sensibilizzazione". Non si capisce: viene istituito o no l'Ufficio Biciclette? La Giunta Comunale, nella seduta del 24 novembre 2005, dà incarico all'Ufficio Comunicazione di contattare gli enti coinvolti per stabilire gli specifici livelli di collaborazione ... Tutto qui. Avrà ragione Giovanni Bartesaghi, ex responsabile di Agenda 21 recentemente dimessosi accusando di disinteresse l'Amministrazione comunale?
 
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